giovedì 29 maggio 2014

progetto accoglienza

Anche quest'anno tocca a me, ci sto facendo l'abitudine e mi diverte anche se è una bella responsabilità spiegare al giovane capriolo alla sua prima uscita in società che il bipede che ti guarda il più delle volte non ti punta la reflex ma la doppietta e se tu l'osservi fiducioso per troppi secondi come hai fatto con me stamattina ti ritrovi salmì in men che non si dica; comunque io ci provo: capriolo avvisato mezzo salvato (speriamo). See you!

lunedì 26 maggio 2014

morborock 2014

1ªserata:
Non ha molto senso scrivere di un concerto di cui ho sentito pochissimo e quindi lo faccio lo stesso (tanto chi mi legge?)
Degli  Acid Brains ho sentito un solo brano che mi porta a lanciarmi nell'inappellabile giudizio di "onesti lavoratori del centrocampo". Dei Majakovich, trovandomi a circa un km di distanza, ho sentito più che altro le vibrazioni e non mi sembravano male; una volta giunto sul posto mi sono goduto l'ultima cosa che hanno suonato e mi sa che mi sono perso qualcosa di buono: capita.
Finalmente Maria Antonietta: apparentemente catatonica al limite della stupefazione poi nella realtà ha delle belle esplosioni elettriche che sarei rimasto ad ascoltare anche più a lungo se l'aria umida della serata sul fiume non mi avesse pugnalato il collo.


2ª serata:

La finale di Champions league ha la precedenza e quindi mi perdo i Sacri Cuori (già sentiti) e arrivo giusto giusto per i Caven; tornano dopo un po' di anni (14?): il pubblico li accoglie con calore (meritato);il repertorio è sempre quello (punkfolkbrunoalpino), anche le stecche del cantante; il sound è decisamente migliorato. (Toby naturalmente impeccabile e  Giacomo Bottà determinante al mandolino). Sul finale due dei Vad Vuc ( trombone e tuba ) contribuiscono simpaticamente alla festa.
Vado a casa a riascoltarmi Shane.

domenica 18 maggio 2014

ben ritrovato!


Ho cominciato alle 17 a pensare "Vado, non vado, mi si nota di più se non vado ecc." ; finalmente alle 20 mi son deciso e ho fatto bene: lui era lì nel prato ad aspettarmi, ansioso di essere fotografato col suo nuovo palchetto di corna. Non so bene perchè ( o forse in parte sì) ma mi basta un prato con un capriolo che pascola tranquillo, il vento che mi fa sentire la voce degli alberi e nessuna persona in giro e mi sento improvvisamente trasportato in un altro mondo o forse  in un' altra era.

giovedì 8 maggio 2014

Goitse

 
Goitse a Morbegno all'auditorium S.Antonio il 3 maggio 2014

Irlandesi giovani molto bravi e molto energetici: a tratti il raddoppio dei tempi sottolineato dalla cassa della batteria (che non c'è ma che è egregiamente sostituita da una tavoletta amplificata percossa col tallone) dà un'impronta decisamente rock al suono. Nei momenti più delicati è la voce della violinista a prevalere. Qualche accenno progressivo ma nel complesso direi Innovazione Nella Tradizione.
Negli altari laterali alcuni quadri più o meno astratti hanno cercato di distrarre gli ascoltatori: con scarsi risultati.