venerdì 30 dicembre 2011
cinguettii di fine anno
un blog è a suo modo una cosa seria e io non sono una persona seria - o lo si fa per piacere di scrivere o lo si abbandona - meglio un follower sul blog che mille amici su feisbuc - se nel 2012 non aumenterò i miei followers (seguaci suona un po' troppo ambizioso per quanto...) chiudo il blog - l'avevo fatto per far conoscere i quadri ma se non faccio più quadri... - probabilmente sono una persona che ha poco da dire - di sicuro nei boschi non è che si parli molto (qualche vaffa ai trialisti e qualche falsa indicazione ai cercatori di funghi o agli escursionisti smarriti) - un pettirosso in inverno fa sempre la sua bella figura
domenica 13 novembre 2011
lunedì 24 ottobre 2011
sabato 3 settembre 2011
venerdì 19 agosto 2011
Lago Pirola in Valmalenco
venerdì 5 agosto 2011
Il mio paradiso...
In questi giorni mi viene in mente spesso una canzone della Rosa Tatuata, una band di Genova; la canzone è Storie di paese da un disco del '98 (Al centro del temporale): "...sono strade, strade senza via d'uscita,
l'inferno è sotto casa ma IL PARADISO E' IN SALITA". Sottoscrivo.
domenica 3 luglio 2011
lunedì 13 giugno 2011
venerdì 27 maggio 2011
martedì 24 maggio 2011
Auguri zio!
They sat together in the park
As the evening sky grew dark,
She looked at him and he felt a spark tingle to his bones.
’twas then he felt alone and wished that he’d gone straight
And watched out for a simple twist of fate.
They walked along by the old canal
A little confused, I remember well
And stopped into a strange hotel with a neon burnin’ bright.
He felt the heat of the night hit him like a freight train
Moving with a simple twist of fate.
A saxophone someplace far off played
As she was walkin’ by the arcade.
As the light bust through a beat-up shade where he was wakin’ up,
She dropped a coin into the cup of a blind man at the gate
And forgot about a simple twist of fate.
He woke up, the room was bare
He didn’t see her anywhere.
He told himself he didn’t care, pushed the window open wide,
Felt an emptiness inside to which he just could not relate
Brought on by a simple twist of fate.
He hears the ticking of the clocks
And walks along with a parrot that talks,
Hunts her down by the waterfront docks where the sailers all come in.
Maybe she’ll pick him out again, how long must he wait
Once more for a simple twist of fate.
People tell me it’s a sin
To know and feel too much within.
I still believe she was my twin, but I lost the ring.
She was born in spring, but I was born too late
Blame it on a simple twist of fate.
As the evening sky grew dark,
She looked at him and he felt a spark tingle to his bones.
’twas then he felt alone and wished that he’d gone straight
And watched out for a simple twist of fate.
They walked along by the old canal
A little confused, I remember well
And stopped into a strange hotel with a neon burnin’ bright.
He felt the heat of the night hit him like a freight train
Moving with a simple twist of fate.
A saxophone someplace far off played
As she was walkin’ by the arcade.
As the light bust through a beat-up shade where he was wakin’ up,
She dropped a coin into the cup of a blind man at the gate
And forgot about a simple twist of fate.
He woke up, the room was bare
He didn’t see her anywhere.
He told himself he didn’t care, pushed the window open wide,
Felt an emptiness inside to which he just could not relate
Brought on by a simple twist of fate.
He hears the ticking of the clocks
And walks along with a parrot that talks,
Hunts her down by the waterfront docks where the sailers all come in.
Maybe she’ll pick him out again, how long must he wait
Once more for a simple twist of fate.
People tell me it’s a sin
To know and feel too much within.
I still believe she was my twin, but I lost the ring.
She was born in spring, but I was born too late
Blame it on a simple twist of fate.
lunedì 23 maggio 2011
venerdì 20 maggio 2011
venerdì 13 maggio 2011
giovedì 5 maggio 2011
1° maggio a Lugano
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lunedì 25 aprile 2011
domenica 24 aprile 2011
domenica 17 aprile 2011
Robyn Hitchcock a Dalmine
Il concerto è preceduto da un pistolotto dell'assessore e da uno dell'organizzatore che si lamentano: insomma pare che anche nella ricca padania la gente non sia disposta a muovere il culo e a riempire le sale nemmeno quando suonano dei grandi come stasera: strano, in questa Italia che trasuda cultura da ogni tombino; mi viene però il dubbio che i grandi lo siano solo per un gruppo piccolo di appassionati (i presenti, appunto).Vabbè, pazienza e godiamoci il concerto, ringraziando chi si sbatte per organizzare (questa volta è Geomusic).
Hitchcock è un "ragazzo" moooolto inglese ben invecchiato, che parla un italiano mooolto strano e la sua camicia non delude le aspettative. Inizia con "I often dream of trains", forse il suo pezzo più conosciuto (dai suoi 25 fan, ovvio) e veramente di colpo si sente Londra, si sentono i primi Pink Floyd, i primi anni '70, si sentono simpatici profumi nell'aria. Suona un'acustica in maniera abbastanza originale accompagnato da una violoncellista. Le presentazioni dei brani sono fatte in un italiano talmente improbabile e surreale da far dubitare che le abbia preparate prima. Nei bis tre cover: una splendida "A day in a life" assieme all'emozionato Marco Grompi dei Rusties (che avevano aperto la serata), un'inaspettata "Cristal ship" dei Doors che mi ha commosso (perchè la so a memoria da più di trent'anni) e per finire una quasi doverosa "River man" di Nick Drake.
Hitchcock è un "ragazzo" moooolto inglese ben invecchiato, che parla un italiano mooolto strano e la sua camicia non delude le aspettative. Inizia con "I often dream of trains", forse il suo pezzo più conosciuto (dai suoi 25 fan, ovvio) e veramente di colpo si sente Londra, si sentono i primi Pink Floyd, i primi anni '70, si sentono simpatici profumi nell'aria. Suona un'acustica in maniera abbastanza originale accompagnato da una violoncellista. Le presentazioni dei brani sono fatte in un italiano talmente improbabile e surreale da far dubitare che le abbia preparate prima. Nei bis tre cover: una splendida "A day in a life" assieme all'emozionato Marco Grompi dei Rusties (che avevano aperto la serata), un'inaspettata "Cristal ship" dei Doors che mi ha commosso (perchè la so a memoria da più di trent'anni) e per finire una quasi doverosa "River man" di Nick Drake.
venerdì 15 aprile 2011
domenica 3 aprile 2011
sabato 2 aprile 2011
quadri, disegni, acquarelli, file jpg, ciofeke
Ho completato la pubblicazione dell'opera (quasi) omnia; nei link qui sopra ho diviso le presentazioni in quattro gruppi. Per adesso le cose che si vedono non sono sempre in ordine cronologico e naturalmente mancano quasi sempre i titoli e altre indicazioni ("sono un po' stanchino"); per capirci, questo ad esempio è a cera su masonite ed è di quelli vecchi (non è in vendita...).
martedì 29 marzo 2011
lunedì 28 marzo 2011
domenica 27 marzo 2011
Le belle domeniche
Se incontro su un sentiero nel bosco uno in moto da trial la sensazione è fastidiosa: hai invaso il mio territorio, sporchi, spaventi, rovini l'estetica ecc.; in fondo però lo capisco, facciamo qualcosa di simile e visto che spesso ascolto musica con l' mp3 , tutti e due ci perdiamo qualcosa in termini di suoni e rumori.
Ma se con la tua moto del cazzo esci dal sentiero e attraversi devastandolo un loco sacro alle Divinità del Fungo, allora il fastidio si tramuta in ODIO e i pensieri quasi tolleranti diventano maledizioni sanguinose che devono ricadere su te e i tuoi discendenti fino alla settima generazione.
Ma se con la tua moto del cazzo esci dal sentiero e attraversi devastandolo un loco sacro alle Divinità del Fungo, allora il fastidio si tramuta in ODIO e i pensieri quasi tolleranti diventano maledizioni sanguinose che devono ricadere su te e i tuoi discendenti fino alla settima generazione.
martedì 22 marzo 2011
venerdì 18 marzo 2011
domenica 13 marzo 2011
magari...
“Costruisco combinazioni di linee e di colori su una superficie piatta, in modo di esprimere una bellezza generale con una somma coscienza. La Natura (o ciò che ne vedo) mi ispira, mi mette, come ogni altro pittore, in uno stato emozionale che mi provoca un’urgenza di fare qualcosa, ma voglio arrivare più vicino possibile alla verità e astrarre ogni cosa da essa, fino a che non raggiungo le fondamenta (anche se solo le fondamenta esteriori!) delle cose…”
Piet Mondrian
Piet Mondrian
giovedì 10 marzo 2011
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